LA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE COME STRUMENTO DI FORMAZIONE DEL TRADUTTORE.

La traduzione è un’attività che comprende l’interpretazione del significato di un testo di origine o di partenza e la successiva produzione di un nuovo testo equivalente a quello di origine in un’altra lingua, perciò lo scopo del traduttore è quello di cercare di portare il testo della lingua origine alla lingua di destinazione in maniera tale da mantenere il più possibile inalterato il significato e lo stile dello stesso, ricorrendo, quando necessario, anche a processi di adattamento linguistico. 

Nella traduzione, la perfezione non esiste, poiché l’obiettivo di un’unica  traduzione definitiva e corretta è puramente utopistico; infatti se si sottopone uno stesso testo di partenza a diversi traduttori, si avrà come risultato finale un numero di traduzioni diverse, pari al numero dei traduttori chiamati ad eseguire il lavoro stesso. Ne consegue che la strategia comunicativa è caratterizzata in parte dalla strategia traduttiva del singolo traduttore, e può essere influenzata da un determinato contesto culturale, oltre che dalla sensibilità e preparazione culturale del professionista che esegue la traduzione. Per questo motivo, nella professione del traduttore la ricerca e l’approfondimento sono due costanti: un professionista serio è sempre desideroso di ampliare il più possibile le proprie conoscenze e rinnovare i propri mezzi, per controllare e usare meglio il linguaggio usando determinate strategie conoscitive. 

La traduzione è una disciplina che si basa su diverse competenze e che richiede elevate doti espressive e comunicative. Un buon traduttore, quindi, non è semplicemente una persona che riesce a comprendere a fondo il messaggio dei concetti espressi dall’autore del testo, ma una figura professionale che riesce ad interpretare al meglio le culture che si vogliono mettere a contatto. 

Si può dedurre che la figura del traduttore è molto complessa perché la traduzione costituisce il veicolo più significativo degli scambi internazionali nel settore della produzione scritta, ed è da sempre una delle forme principali del sapere, poiché offre una quantità notevole d’informazioni sui rapporti di forza tra lingue e culture.
A causa delle differenze tra le lingue, spesso è difficile conservare tanto il senso esatto quanto lo stile della scrittura - il ritmo, il registro, il suono, la metrica (nella traduzione di poesie), e il traduttore si trova in tal modo costretto a operare scelte che cambiano in funzione della natura del testo stesso e degli scopi che la traduzione si prefigge. 

Oggi la traduzione viene considerata una semplice operazione di interpretariato scritto, ed i traduttori, in maniera troppo semplicistica e riduttiva, vengono considerati dei semplici esecutori di trasposizione di parole da una lingua all’altra, come nel caso dei programmi di traduzione automatica, senza alcuna compenetrazione totale del traduttore nella cultura della lingua di destinazione. In una determinata lingua una parola può avere diverse sfumature, ed è di fondamentale importanza trovare il corrispettivo esatto in un’altra lingua per non distorcere il significato ed il concetto. Ogni traduttore segue una sua linea di traduzione ed un “modus operandi” diverso perciò è sempre importante aggiornarsi, confrontandosi con i colleghi di tutto il mondo per scambiarsi idee, opinioni, visioni e modalità di lavoro, ampliare i propri orizzonti, scoprire nuove tecniche operative e condividere materiale di lavoro come i glossari di settore.

Si viene così a creare una comunicazione interculturale che crea un collegamento non solo tra le varie lingue, ma anche tra le varie discipline. Tradurre un saggio letterario, un testo medico, un testo scientifico o tecnico richiede competenze diverse e quindi ogni traduttore, pur restando specializzato in uno o più settori, può conoscere le dinamiche di traduzione di altri campi disciplinari.
 

A globe and books on a table


Nella professione del traduttore non bisogna mai dimenticare che la traduzione è un arricchimento, un allenamento per la mente alla flessibilità e all’apertura mentale, che induce a mettere costantemente in dubbio le proprie certezze e a vedere le cose da un altro punto di vista favorendo una comunicazione più aperta e consapevole.